Avrete tutti presenti quelle persone che sfuggono al confronto, che vi tengono il muso ma non vi dicono il motivo, nemmeno se sollecitate a farlo, preferendo chiudersi in un ostinato silenzio. Vi ci riconoscete? Beh, dei tre stili di comunicazione (autoritario e autorevole sono gli altri due), questo viene definito passivo-aggressivo. Nonostante apparentemente mansueti, un simile atteggiamento rivela in realtà una consistente carica di rabbia, rancore ed aggressività mal gestita e mal diretta, che corrode da dentro la persona che la attua e contemporaneamente rischia di intrappolarvi in una rete di sensi di colpa, frustrazione e in una spirale di ripetizione sfiancante e senza uscita, soprattutto se con quella persona avete una relazione affettuosa significativa.
Sicuramente è importante considerare la dimensione sociale, ossia il fatto che per educazione solitamente alle donne è stato impedito di esprimere la rabbia (mentre per gli uomini è stata la tristezza l'emozione tabù), perciò più probabilmente tale atteggiamento sarà rinvenuto in chi è stato educato secondo tali convenzioni. Un simile atteggiamento potrebbe però denotare carenze importanti a livello di autostima e sicurezza di sè, per cui manca la capacità di farsi portavoce delle proprie istanze con gli altri, dando voce in modo consapevole alle proprie emozioni ed aprendosi al conflitto, alla possibilità di perdonare e accettare la fallibilità degli esseri umani, diversamente dalle proprie illusioni e aspettative, o anche di chiudere una relazione (non necessariamente sentimentale) laddove opportuno. Laddove all'origine di queste carenze, che sono innanzitutto causa di sofferenza atroce per chi le mette in atto, vi fossero meccanismi introiettati in profondità, è necessario un percorso psicoterapico che metta in luce le motivazioni di tale stile comunicativo rispetto alle esperienze di vita della persona ed alle ferite profonde su cui si innesta. Se invece avete a che fare con persone che adottano questo stile, state ben attenti alle dinamiche di colpevolizzazione, perchè nulla più della rabbia e della colpa crea legami inscindibili. Dedicherò a tal proposito un successivo articolo al fenomeno altamente diffuso del ghosting, favorito dal proliferare di relazioni virtuali.
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