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Disturbo narcisistico di personalità: caratteristiche e trattamento



maschera bianca e dorata con piume rosse

"Narcisismo" deriva dal greco narkao (stordire), ricollegandosi all'intenso profumo del fiore. Nel mito, Narciso si innamora della propria immagine come punizione per l'incapacità di amare (la ninfa Eco, con ciò prefigurando le radici relazionali di tale disturbo).

Nel DSM-V è incluso tra i Disturbi di personalità, dove viene caratterizzato da un modello pervasivo di grandiosità, necessità di adulazione e mancanza di empatia. La sua peculiarità è una distorsione rispetto alle dinamiche della dipendenza.

Se da un punto di vista psicodinamico e storiografico il concetto di narcisismo è stato ufficialmente (in realtà il termine era stato usato già da Ellis e altri alla fine del 1800) introdotto da Freud nel 1914 con l'Introduzione al narcisismo, è stato in particolare con la psicologia del Sè di Khout e Kernberg e con la psicoterapia delle relazioni oggettuali che questo concetto è stato ampliato e studiato in uno spettro più ampio che va dalla sanità alla patologia.

Per quanto dunque il narcisismo sia una dimensione fondamentale e universale dell'attività psichica umana, esso può assumere tratti psicopatologici allorché si cristallizza su fantasie illimitate di successo, potere, bellezza e amori ideali che sono in effetti una dissociazione da una realtà sperimentata come troppo angosciosa. La fenomenologia del narcisista si fonda allora sull'incapacità di riflettere su sentimenti di vergogna, rabbia, invidia e gelosia nonchè su profonde angosce abbandoniche, di manipolazione e senso di colpa da separazione, legate ad esperienze traumatiche di trascuratezza e mancata corrispondenza da parte della figura di accudimento primaria (principalmente depressa o ipomaniacale, in entrambi i casi profondamente a disagio con la dipendenza). Perciò, dietro ai sentimenti di onnipotenza apparente si celano gravi vissuti depressivi e di inferiorità: essere niente o sentirsi escluso come uniche due possibilità di relazione. Le relazioni affettive diventano così l'elemento di maggiore sofferenza per il narcisista, potenziale riattivazione di un dolore coperto da un profondo senso di distruttività. La frustrazione traumatica primaria (la mancata empatia del caregiver) determina la ricerca incessante di oggetti-Sè idealizzati da cui il narcisista dipende persecutoriamente. Di fronte ad un cronico sentimento di vuoto, l'altro piuttosto che completare ed arricchire la persona, è sperimentato come una minaccia.

Il narcisismo patologico si manifesta clinicamente con due modalità: "overt" e "covert". Nel primo caso, il soggetto è bisognoso di protagonismo, vanitoso, sprezzante, egoista, esibizionista, insensibile, spesso aggressivo e sempre al centro dell'attenzione, manipola, seduce, intimidisce in una totale ed esplicita indifferenza per gli altri, si concentra sull'apparire e come difesa utilizza l'idealizzazione di Sè; nelle relazioni necessita di passare da una relazione all'altra per evitare la dipendenza, creando perciò rapporti superficiali in cui usa gli altri per compensare il profondo e nascosto deficit di autostima. Nel secondo caso, il soggetto è timido, schivo, evita di essere al centro dell'attenzione, ipersensibile e facilmente ferito dagli altri, prova cronicamente vergogna, umiliazione, inadeguatezza, impotenza e disperazione; apparentemente si occupa degli altri, che idealizza, ma in realtà si tratta di una difesa per evitare il confronto diretto nelle relazioni (non parla mai di sè), che sono caratterizzate dall'incapacità a fidarsi, sospettosità e ideazione paranoide. In entrambi i modi, l'unica speranza di sopravvivenza e di evitamento del dolore profondo risiede nel tentativo (illusorio) di controllare gli altri e difendersi in tal modo dalla dipendenza.

Il trattamento più adatto per un disturbo narcisistico di personalità è la psicoterapia. Tuttavia, se il narcisista covert tenderà più facilmente a chiedere aiuto per i propri vissuti di inferiorità, l'individuo overt arriverà in consulenza solo in seguito a eventi che minano il suo senso di superiorità o a sanzioni per comportamenti irresponsabili/sadici o infine come esito di comportamenti impusivi. In entrambi i casi è probabile che si manifesti un concomitante abuso di sostanze o un quadro di dipendenza senza oggetto. Più spesso, è probabile che cerchi supporto il partner o familiare di un soggetto narcisista, nelle cui dinamiche manipolatorie si trova intrappolato.


BIBLIOGRAFIA:

MANGIAPANE E., MUSUMECI G., CORTIGIANI D. (2019), "La narcotizzazione dell'Io", in Psychomedia

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