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Uscire dalla comfort zone

Immagine del redattore: claudia colomboclaudia colombo


Frase di Mark Twain su uno sfondo con barche a vela

Scriveva Freud in "Il disagio della civiltà" (1930) che "l'uomo ha sempre barattato un po' di felicità per un po' di sicurezza", riferendosi alla creazione dei gruppi sociali per un senso di protezione... pena la perdità della autonomia e realizzazione personale dei propri istinti. A conclusioni simili giunse Fromm in "Fuga dalla libertà" (1941) dove, a partire da un'analisi sociologica e psicologica della storia dell'uomo, dichiara che "l'uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura, perchè la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi".

Lo stesso concetto è attualmente indicato col termine di "comfort zone", quella zona conosciuta e sicura fatta di situazioni, persone, schemi che da una parte offrono quella base sicura e accogliente che fin da piccoli tutti cercano, dall'altra rischia di trasformarsi in una prigione se non ammette alternative. E ciò che non ammette alternative si configura come una dipendenza. Come dice Bowlby (v. Bowlby-Ainsworth) nei suoi studi sull'attaccamento, l'attaccamento sicuro è quello che garantisce una base da cui il bambino possa partire per esplorare il mondo, soddisfando la propria naturale curiosità, certo di potervi fare ritorno nel momento in cui lo desideri perchè l'adulto sarà lì disponibile, senza ritorsioni. Ciò che fa la differenza è quindi la possibilità di scelta, la possibilità di immaginare e attuare un movimento, scevri da sensi di colpa, che paralizzano. Spesso invece si osservano relazioni, professioni, scelte di vita che sono diventate una gabbia, una palude, ma che comunque si è incapaci di lasciare o anche solo di modificare, ridandogli quella spinta vitale che è insita in ogni dinamismo. Possono esserci alla base motivazioni individuali, relazionali o, più probabilmente, entrambe; certo se vi ritrovate da tempo in una impasse saprete che non è sufficiente che gli altri vi dicano di agire, proprio non ci riuscite. In questo caso una analisi delle cause profonde può essere necessaria per affrontare le paure soggiacenti.

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