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Immagine del redattoreclaudia colombo

Gestione della separazione: impatto sui figli e ruolo dei genitori



una bambina per mano alla mamma e il padre voltato di spalle in una situazione conflittuale

Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2022 le separazioni sono state complessivamente 89.907 (-8,2% rispetto all’anno precedente). I divorzi sono stati 82.596, stabili rispetto all’anno precedente (-0,7%) e il 16,6% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui sono stati finora i più numerosi (99.071). Il trend dei divorzi è stato sempre crescente dal 1970 (anno di introduzione del divorzio nell’ordinamento italiano) fino al 2015.

L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie

composte da almeno una persona che abbia vissuto una precedente esperienza matrimoniale, fenomeno che genera nuove tipologie familiari. Al tendenziale aumento di questa tipologia di matrimoni, registrato soprattutto nel biennio 2015-2016 come conseguenza dell’introduzione nel 2015 del “divorzio breve”, ha fatto seguito una progressiva stabilizzazione che si è protratta fino al 2019. Nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%). L’aumento delle seconde nozze è del 12,9% rispetto al 2021, del 13,1% rispetto al 2019.

Nel caso siano presenti figli, al di là dei riferimenti legislativi che regolamentano la gestione degli stessi qualora minorenni (v. legge 54/2006 sull'affidamento condiviso), è necessario riflettere sull'impatto che la separazione ha sui figli e, nel caso di successive unioni, sul vissuto rispetto ai nuovi nuclei creatisi.

La separazione della coppia genitoriale richiede infatti ai figli elevati sforzi di adattamento, culmine di litigi, sofferenze, conflitti, a volte violenza assistita o talvolta cade come "un fulmine a ciel sereno". Essa attiva in ogni caso un'area di vulnerabilità, influenzata da fattori come l'età del bambino, la rete familiare e soprattutto il livello di conflittualità.

Come nel lutto, è necessario ritirare l'investimento dal coniuge e ridefinire le relazioni familiari. I genitori in conflitto faticano a mantenere il loro ruolo genitoriale, concentrati sul conflitto di coppia. Qualora invece il livello di conflitto non sia elevato, i genitori possono mantenere la capacità di riconoscere i bisogni dei figli ed i loro vissuti, permettendo loro di esprimerli liberamente. Paradossalmente, è possibile fare una buona separazione laddove ci sia un buon livello di accordo, collaborazione e maturità tra gli ex coniugi.

Utile quindi osservare quale rappresentazione dei genitori e del loro conflitto abbia il bambino. Può capitare che il bambino a livello cognitivo comprenda molto bene, ma non per questo soffra di meno, ed a queste emozioni è bene sia dato l'opportuno spazio di accoglimento ed elaborazione. Importante che, in caso di coninvolgimento dei minori in ambito giudiziario, sia precisato che non saranno loro i responsabili della scelta. Allo stesso modo, nel caso di famiglie ricomposte o allargate, è bene che si presti attenzione a quanto vivono i figli rispetto ai nuovi e vecchi legami costituiti.

La psicoterapia o consulenza psicologica offrono la possibilità di uno spazio protetto e sicuro in cui i figli possano essere ascoltati, condividendone ogni emozione cui verrà data voce, affinchè quella che è un'area di vulnerabilità non si trasformi in una ferita foriera di traumi e patologia.

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