Se dell'amore si è scritto tanto e filosofi, poeti, artisti fin dall'antichità hanno cercato di definirlo, sviluppando via via varie tesi, da quella del riconoscimento sociale fondante il legame a quella dell'amore come unità fusionale ritrovata dei due (vedi il mito di Platone), alla più moderna concezione di singolarità che danno vita a qualcosa di nuovo e diverso pur restando separate, nei tempi recenti si è molto diffusa la discussione intorno al concetto di desiderio.
A differenza dell'amore, il desiderio non resiste alla prova del tempo: il tempo del desiderio è infatti l'istante, intermittente, un bagliore. Chiaro esempio ne è il mito del colpo di fulmine, laddove in un attimo, senza conoscere nulla dell'altra persona, ce ne si innamora. Ecco un'altra caratteristica del desiderio: non considera l'oggetto, è già oltre, semmai vuole possedere l'altro, mera estetica. Se il modello dell'amore, nella nostra società consumistica, si sposta sempre più verso il desiderio, arriviamo ad iniziare a desiderare quando vediamo il desiderio degli altri. Questo permea il nostro, spingendoci a cercare forme stereotipate, omologate, conoscenze fittive ed effimere. L'amore si produce invece sul tempo lungo (l'amore cerca una permanenza, un per sempre) e il soddisfacimento del desiderio vale solo nel primo momento. Il circuito del disinteresse e del dono si sviluppano solo col tempo. L'amore sfida la durata: non ci può essere amore senza tempo. La durata ci conforta nel senso e ci conforta perchè contrasta il tempo. E' lo svolgersi, la trama, ciò che avviene tra i due soggetti specifici. La pazienza sostanzia il legame d'amore e ne definisce la resistenza rispetto al modello consumistico del desiderio attraverso l'intimità. Ma se tutto viene esibito, i legami diventano fragili, non possono contemplare nè pazienza nè intimità.
Approfondiamo quindi il concetto di intimità, che non ha nulla a che fare col desiderio. Essa si sviluppa quando si stabilizza il legame, è serenità appagata. L'intimità non è passione, non esaurisce e brucia i due, ma anzi è dualità, essere accanto. I due elementi che si uniscono nell'intimità riescono ad essere e sentirsi libere pur essendo due. Intimità non come segreto racchiuso in me che nessuno saprà, bensì legame che si crea attraverso un sentire assieme che non usa il linguaggio, una convivenza sentimentale e sensoriale, pudore condiviso. E' una sfera delicatissima che viene dolorosamente a mancare quando il legame si spezza e che spiega perchè nel desiderio invece manca il lutto, il dolore per il rapporto interrotto.
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