“Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi.” A. SCHOPENAUER
Prima di imparare a gestire le emozioni, è necessario fare esperienza che abbiamo diritto a viverle ed esprimerle. Nella quotidianità, troppo spesso capita di dire frasi come “Non essere arrabbiato”, “Non fare così, se no fai diventare triste anche me” oppure “Non c’è nulla per cui piangere”… e a volte il canale non verbale della comunicazione parla fin troppo. Frasi di questo tipo trasmettono il messaggio che certe emozioni è proprio sbagliato provarle. Non resta altro, allora, che nasconderle, dal momento che non si può decidere quali emozioni provare. Nasconderle, a volte, anche a se stessi. Al contrario, accettare significa accogliere ciò che si prova in quel momento, senza giudizio e senza tentativi di controllo. Perchè non è l’emozione a essere sbagliata, ma, semmai, il modo in cui essa viene gestita ed espressa. Del resto, etimologicamente la parola emozioni deriva dal latino e-movere, "muovere da", cioè attivano un movimento da una sensazione di staticità. Ascoltarsi innanzitutto. Badate bene, accettare non significa lasciarsi sopraffare, ma riconoscere e dare un nome a ciò che stiamo vivendo. Non si tratta solo di dare un’etichetta fine a se stessa. Dare un nome a quello che si prova significa dargli una forma. Riconoscerlo come qualcosa altro da me. Riconoscerne i vari gradi di intensità. Inoltre, dare un nome a ciò che si sta provando significa poterne parlare. Per questo, arricchire il lessico emotivo è una profonda risorsa. Si tratta di un vero e proprio lavoro di alfabetizzazione emotiva.
Ovviamente, accogliere le proprie emozioni non è un processo semplice o automatico. E’ un’abilità che occorre allenare continuamente, così come è assolutamente importante poter poi esprimere quello che abbiamo dentro: è fondamentale per evitare che qualcosa si annodi e ci blocchi. Anche quando non è facile affrontare argomenti delicati o temiamo di ferire l'altro. In questo modo, l’emozione non viene eliminata ma pian piano gestita e diventa parte di noi e della nostra storia.
Dunque, è fondamentale allenare noi stessi ad accettare le emozioni che stiamo provando. Tutte le emozioni. Perché ognuna merita di essere vissuta. Può essere doloroso e spiacevole. Ma ogni emozione è legittima, perché esprime ciò che proviamo in un dato momento. Certo, stare in contatto con emozioni, pensieri e ricordi dolorosi non è semplice. Ed è questo il motivo per cui, in qualche modo, cerchiamo di controllarle, sfuggirvi, mettendo in atto meccanismi di difesa inconsci o strategie di evitamento. Ma basta davvero imporci di non provare certe emozioni per fare in modo che esse scompaiano realmente? In realtà, più cerchiamo di controllarle, più esse hanno controllo su di noi. E, a tutto ciò, si accumulano le fatiche dei comportamenti messi in atto per non sperimentarle.
“Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore.” (S. FREUD)
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