Il termine ghosting deriva dall'inglese ghost, "fantasma", e viene usato per indicare il comportamento di chi sparisce da una relazione senza lasciare traccia nè dare spiegazioni, rendendosi totalmente irreperibile. Messaggi a cui non viene data risposta, nessuna visualizzazione, account bloccati o eliminati. La persona, con cui magari avevate intrattenuto costanti interazioni fino al giorno prima e che vi mostrava interesse, all'improvviso sparisce nel nulla, lasciando davanti a sè un vuoto difficile da simbolizzare e dietro di sè una valanga di dubbi.
Sicuramente questo atteggiamento ha visto la sua massima diffusione negli anni recenti, favorito dall'utilizzo dei social media, delle app di incontri e dalle relazioni online, più facili da interrompere volatilizzandosi. Di fronte a una difficoltà, all'emergere di un elemento perturbante e disturbante, la persona che sparisce si sottrae al confronto con la realtà e con l'individuo con cui era in una relazione amorosa o amicale.
Frequentemente chi mette in atto questo comportamento ha una struttura di personalità narcisistica, ossia ha eretto delle solide (quanto fragili) difese dal coinvolgimento e da tutto ciò che richiama un legame, una dipendenza. In tal caso non è insolito che la persona possa poi riapparire a singhiozzo, soprattutto se verte sugli aspetti manipolatori ed ha necessità di tenere l'altro in una posizione "down". Sparire, evitare indicano anche ovviamente una bassa autostima e la necessità di ottenere sempre l'approvazione altrui, così come la fissazione su dinamiche idealizzatorie e l'incapacità a gestire le delusioni.
Risolvere questo genere di comportamenti implica necessariamente dover entrare in contatto con le proprie insicurezze e fragilità e sviluppare un approccio più sano alla realtà, oltre che apprendere modalità più funzionali di comunicazione.
E la vittima di ghosting? Sicuramente subire un tale comportamento ha un impatto emotivo devastante, traumatico, al pari di una violenza psicologica, perchè nega l'esistenza stessa della relazione e degli attori coinvolti. Sopprime qualsiasi valore e colpisce duramente l'autostima. La vittima, dopo una prima fase di shock e disorientamento, inizia ad autoaccusarsi e sentirsi in colpa, fino al rischio di cristallizzare un'immagine di sè profondamente svalutata perchè privata di qualsiasi valore ("valgo così poco che nemmeno mi ha detto addio/ salutato?"). Il lutto per la fine della relazione è ostacolato dalla mancanza di un punto di fine e di una motivazione; peraltro, paradossalmente, la persona sparita continua a esistere nella mente dell'altro che rimugina e cerca di darsi da solo quelle spiegazioni che gli sono mancate.
In questo caso, il lavoro psicoterapeutico potrà servire ad elaborare la perdita e ad accettare le proprie emozioni, evitando che si instauri una sfiducia totalizzante nei confronti dell'altro e nelle proprie capacità di discernimento, oltre che possa radicarsi nel profondo un'idea di disvalore personale.
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