Vorrei parlare oggi di un disturbo molto diffuso, specialmente (ma non esclusivamente) tra gli adolescenti. Questo fenomeno sembra contrastare la comune predisposizione a prendersi cura di sè e della propria salute. I soggetti nel caso specifico si danneggiano, causandosi ferite e alterazioni dei tessuti di vario tipo (tagli, graffi, morsi, bruciature con fuoco o acqua bollente). Questi necessitano dell'attenzione degli operatori della salute ma spesso arrivano allo scoperto dopo mesi o anni in cui il fenomeno è stato praticato di nascosto, con grande abilità dissimulatoria e servendosi dell'abbigliamento per coprirsi. La pratica assume per il soggetto il significato di dare sollievo a vissuti che sono causa di intenso tormento e che possono andare dal vuoto alla vergogna, alla rabbia o alla frustrazione: "Cerco di procurarmi un dolore fisico per non sentire il dolore interno". A volte la rabbia provata verso l'ambiente esterno viene indirizzata verso se stessi. Altre volte il comportamento si pone come estremo tentativo di comunicazione per richiamare attenzione o richiedere un cambiamento ambientale. A volte ancora permette di riancorarsi ad una realtà che sembra sfuggire di mano o da cui difensivamente il soggetto si allontana e che solo così, in modo estremo, può essere nuovamente esperita e percepita. Il significato, tuttavia, va indagato personalmente in quanto espressione della storia di ogni specifico individuo.
L'autolesionismo va distinto dal desiderio di morire, che non è la finalità ricercata, sebbene la pratica esponga il soggetto a un maggior rischio di morte, soprattutto laddove vi sia una escalation nella gravità degli atti.
Importante risulta il riconoscimento precoce del fenomeno, a partire da segnali di allarme quali cambiamenti nelle abitudini (del sonno, dell'appetito, della cura, del rapporto con gli amici, del rendimento scolastico), che sovente indicano una frattura con se stessi o con l'ambiente, umore depresso, abuso di sostanze. Sono comportamenti che possono spaventare chi li osserva, determinando perciò facilmente reazioni di ritiro ovvero di giudizio, mentre è necessario un atteggiamento di ascolto e supporto, che un professionista della salute può offrire.
Comments