Uno sguardo sulla depressione
- claudia colombo
- 23 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Voglio oggi parlarvi della depressione, non solo da un punto di vista clinico descrittivo, ma anche da una prospettiva intima, in cui potrete rispecchiarvi.

Da qualsiasi ricerca internet potete sapere che la depressione rientra tra i disturbi dell'umore ed è diagnosticata nel DSM in base alla presenza di alcuni sintomi persistenti e inficianti il normale svolgersi delle attività quotidiane. Tra di essi abbiamo:
umore basso con frustrazione, senso di inutilità, assenza di speranza
autosvalutazione e sensi di colpa eccessivi
insonnia o ipersonnia
assenza di piacere ed interesse anche per ciò che prima ne suscitava
alterazione dell'appetito e del comportamento alimentare o del peso
difficoltà di concentrazione e memoria
agitazione o rallentamento psicomotorio
pensieri di morte ricorrenti e/o tendenze suicidarie
autolesionismo
affaticamento o mancanza di energia
disturbi fisici come mal di testa o di stomaco, palpitazioni, dolori generici
problematiche sessuali
isolamento sociale
pessimismo e mancanza di speranza e di progettualità
Quello che non trovi in queste descrizioni precise e accurate, però, è la comprensione del tuo personale, unico vissuto. Non trovi raccontata la fatica, il supplizio di doverti alzare dal letto al mattino e andare a svolgere ciò che ci si aspetta da te. Le notti insonni in cui sei così stremato da non riuscire a dormire. La vergogna per quello che provi e che non osi mostrare fino in fondo, per non far cadere anche chi ti sta attorno in quel buco nero che ti divora silenziosamente giorno dopo giorno. La colpa per stare male, perchè in fondo tu hai avuto tutto, c'è chi sta peggio di te e tu non hai motivo per lamentarti. L'impossibilità, certi giorni, persino di riuscire a piangere e il desiderio di farlo, perchè almeno così ti potresti sentire ancora vivo/a... o forse hai perso anche quest'ultimo desiderio? Le volte in cui hai provato a spiegarti e non sei stato compreso/a, quelle in cui hanno cercato di spronarti e invece ti sei sentito/a ancora più inadatto/a, incapace, inutile, profondamente e irrimediabilmente sbagliato/a. Quei pensieri di farla finita una volta per tutte o la speranza di morire presto. I giorni, prima frequenti poi sempre più rari, in cui uno spiraglio di luce sembra affacciarsi all'orizzonte e l'ansia e la paura di ricadere giù, per giorni, settimane, mesi. Senza speranza. Fino a dove? Fino a quando?
La depressione è uno stato che non finisce da sè, ti trascina sempre più giù. Per questo è fondamentale alle prime avvisaglie di uno stato depressivo rivolgersi a uno specialista per capire da dove origina il malessere. Contattami, sono qui per te e con te, potremo insieme valutare la situazione e la strategia migliore per affrontarla.
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