A differenza della paura, che è un'emozione reattiva ad un pericolo, ed in quanto tale funzionale a mettere in atto comportamenti per uscire da quella situazione, l'ansia attanaglia senza abbandonarvi perché non vi é un oggetto specifico da cui vi difendete. O meglio, ci sono esperienze stratificatesi che determinano tale reazione, ma l'oggetto originario è stato così abilmente rielaborato e camuffato nel tempo che non riuscite più a percepirlo distintamente nè a sottoporlo ad un esame di realtà. Si può meglio descrivere come la sensazione di sentirsi costantemente sotto attacco, senza però percepire di chi siete il bersaglio. E' importante riconoscere che si tratta di un vissuto reale ed involontario. A nulla serve invitare la persona a reagire, facendo leva sulla propria forza di volontà e su ragionamenti razionali, anzi questo non fa altro che far sentire l'individuo non capito e frustrato. Date le caratteristiche di questo disturbo, senza entrare nel dettaglio delle varie forme che può assumere (ansia generalizzata, fobie, ossessioni, ecc.), è indisensabile rivolgersi ad un professionista insieme al quale esplorarne le radici profonde, ascoltando - in un luogo a questo deputato - quello che il sintomo-ansia ci sta dicendo del funzionamento del soggetto, piuttosto che metterla a tacere.
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